Stefano De Martino a teatro: «Affronto la mia vita sentimentale in modo terapeutico e con ironia»

Più che tecnologica, la sua è un'attitudine filosofica: «Si deve guardare con amore al passato, prelevarne il meglio e poi trasferirlo nel presente»

Stefano De Martino a teatro: «Affronto la mia vita sentimentale in modo terapeutico e con ironia»

di Ferruccio Gattuso

È nato quando già c'erano i cd, la musica correva in digitale e gli anni che lo avrebbero visto crescere, come uomo e come artista, sarebbero stati quelli di oggi. Eppure Stefano De Martino, quasi 35 anni, non ha alcun problema, anzi ci mette una punta d'orgoglio, a definirsi "analogico".

Più che tecnologica, la sua è un'attitudine filosofica: «Si deve guardare con amore al passato, prelevarne il meglio e poi trasferirlo nel presente», spiega lo showman nato alla corte di Maria De Filippi con Amici, divenuto conduttore tv di programmi come Bar Stella e ora all'esordio teatrale con un «quasi one man show» - Meglio stasera, scritto con Riccardo Cassini - che lo vede dall'8 all'11 al Lirico. Difatti in tv, dice, «il mio punto di riferimento restano i programmi di Renzo Arbore: Quelli della notte e Indietro tutta».

Ma siccome in tv De Martino finora si è scelto un ruolo da direttore d'orchestra, ora è il tempo di «mostrare i tanti Stefano che ci sono in me, ed è da qui che nasce l'idea dello show teatrale: mentre in tv, per usare una metafora da pallavolo, io alzo e altri schiacciano, qui ho cercato il rapporto diretto col pubblico.

Vado incontro alla curiosità della gente che esce di casa per venire a vedermi, con questo pensiero nella testa: "vediamo questo cosa sa fare"».

Dunque, insieme a una band dal vivo di otto elementi e quattro danzatori, il cantante e ballerino fa esattamente questo: «Interpreto canzoni da crooner, adattando al contemporaneo, da buon analogico, brani di Nat King Cole, Francesco De Gregori e Massimo Ranieri. E poi ballo. Infine, mi racconto». E quest'ultima è una parte che interessa parecchio al pubblico. «Nella mia storia ci sarà tutto e con sincerità. Unisco i puntini della mia vita fino a oggi: i mille lavori fatti da fruttivendolo a parcheggiatore, l'infanzia e anche ciò che suscita curiosità nel pubblico, la vita sentimentale, che io affronto in modo terapeutico con leggerezza e ironia. L'ironia salva sempre».

All'orizzonte, ancora tv e, chissà, un musical: «Vado spesso a Londra a vederli. Mi piacerebbe misurarmi con qualche titolo in futuro. Adoro The Book Of Mormon, un'esplosione di spettacolarità e comicità, semisconosciuto qui in in Italia».

Dall'8 al 18 febbraio. Via Larga 14. Orari diversi. Biglietti 46-23 euro.


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Febbraio 2024, 07:55
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